Published by Matteo Pagano, Italian, 1515-1588, Venice, bound by Lloyd, Wallis & Lloyd, British, active London after 1821. From top to bottom, and left to right: Dedication page printed in black with initial woodcut letter "Q".
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Inscription: From top to bottom, and left to right: "ALLE VIRTUOSISSIME SORELLE, ET NO: / bilissime Gentildonne di Candia, La M. Petronilla, & Cathe- / rina da Ca d’Armer. Matthio Pagano Salutem. QUANTA Sia la difficulta del ritrovare le cose belle / che apportino a gli homini qualche profitto, & dilet / to, & qua(n)to anchor sia la fatica del disponerle agevol / me(n)te dapoi che sono ritrovate, le provano ogni gior / no I Pittori, Scultori, Poeti, Oratori, & Philosophi, gli / quali necessariame(n)te niun’ altra cosa studiano che / la bella inte(n)tione, e l’alta disposition delle cose, ava(n)ti / che riducano alcuno loro studio a veruna perfettione. Questo a me hog / gi veggio esser avenuto, che gia molt’ anni, & quali dalla mia prima fan- / ciulezza delettandomi di questa muta Poesia, che e il disegno, termine / principale della pittura, io gli ho attelo con tanto studio che dal povero giardino, & piccolo horticello del mio debile ingegno raccogliendo i / piu bei fiori, & miglior frutti che dentro v’erano, per abellire l’amata va- / ghezza delle belle don(n)e, ho composto questo amoroso libretto divari / sorte di recami, a guise d’una ghirla(n)da di bellissimi, & so avissimi fiori con / testa, laquale per esser non men bella (ardisco di dirlo senza bugia) che se / ella fusse d’oro, & di ge(m)me ornate, ho giudicata degna di luce, e meco me / desimo pensando a chi indrizandola degname(n)te donar la potessi, niuna / persona mi e venuta nella me(n)te alla quale piu convener si potessi un co- / tal dono, che il gran valore d’ambedue voi sorelle, che sete fra le belle, & / virtuosissime. A voi do(nne) que come alla chiare fonte, & proprio nido di tut / te le gentilezza del mo(n)do, dedico, & consacro questa mia profittevole & / dilettevole fatica, non gia perch’ io stimi voi da me dover imparare alcu / na cosa, perch’io so, & fallo il mo(n)do, che voi oltra le alter vostre rarissime / virtu, si di bonta, & honesti costumi, come etiamdio della Musica, fate an / chora con l’ago ricamando, cose piu presto miracolose, che possibili. Ma / accioche uscendo in luce una cotal opera, bellissima, & virtuosissima va- / di anchora nelli mani de gli huomini sotti il chiaro nome delle piu bel / le, & virtuose sorelle che hoggi di siano al secol nostro. Voi adonq(ue) acce- / tarete il dono con quella fronte, che vi e dato, allegra, & serena, misura(n)do / la gra(n)dezza dell’ animo, con la bassezza della mia piccolo fortuna, laqua / le allhora incominciata a risplendere, qua(n)do con un minimo raggio del / Vostro chiaro splendore, vi degnarete tenerla nel ricco seno della vostra gratia, allaquale senza fine di continuo mi raccomando. Valete."
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